Accogliere è diverso da ospitare.
“E' quel mettere a disposizione se stessi e quel mettersi in
gioco che si attivano quando l’altro nella sua unicità irrompe, disfa,
disordina il mondo, mi inquieta e mi risveglia” (E. Levinas).
Fare counseling nell’accoglienza è un'esperienza nata da sola, dentro ad un Centro pieno di
vite. Si perfeziona strada facendo, quando inizio a dire "sì" al mio sentire che
riconosce l’energia e la forza sprigionarsi da ogni angolo, uscire debordanti
da ogni dialogo, manifestarsi senza richiesta e senza chiamata, spingere e
trascinare ogni situazione, tutto verso una meravigliosa domanda: e adesso?
C’è ricchezza, in questa comunità, viene dalla diversità, dal
comprendere il bene prezioso dentro ogni altro. Le differenze possono
interagire, potendo convivere e costruire insieme.
C’è bisogno di un rispetto delicato.
C’è bisogno di ri-conoscere le identificazioni, multistrato,
che si affacciano nella necessità di dialogo, di comprensione, nel
desiderio di collaborazione, di racconto.
“Voglio dirti come si è costruita la mia storia, oltre alla
mia esperienza! Voglio accedere al mio valore, per poter fondare su di esso il
mio diritto ed il nostro collettivo diritto ad essere, ad essere umano e ad
essere solamente!” dicono i miei fratelli e le mie sorelle dal Corno d'Africa, dal Pakistan, dal Bangladesh.
Il viaggio può essere solo a doppio senso, è un movimento di
reciprocità che sono chiamata a sviluppare e a praticare. Unendo l'esperienza della mediazione culturale supero il processo univoco di ospitare e sapere, mi addentroo nel loro mondo, nella loro memoria storica, nelle loro fonti, nelle loro narrazioni, nel loro sistema di
attese rispetto al futuro.
Più in profondità, con vari strumenti, contatto
l’investimento emotivo, la dimensione della relazione, il punto zero della
persona e da qui .. un mondo di possibilità ci aspettano: sfiorare i sentimenti
di dolore, riempirsi di ogni piccola gioia, ricevere l’apprezzamento.
Curiosità e creatività ci guidano. Il folclore ci accompagna
mescolando voci, suoni, movimenti, danze e lingue del mondo. Co-esistiamo e
co-essiamo. Questa esperienza ci permette di conoscerci, di respirare, di
rilassarci, di esercitarci in coscienza, ci unisce, ci apre, ci allena al
movimento completo di cuore e corpo. Non importa cosa accadrà, accediamo al punto
che ci permette, sempre, di sentire benessere e soddisfazione.
Tutto diventa leggero, condiviso, corale e spazioso.
Conosciamo la forza, il talento e, nella propria unicità,
lo rendiamo beneficio.
“La vita adesso” è il nostro modo di incontrarci.