Il mio progetto di Counseling Sportivo:
l'idea e l'intuizione sono venute in un momento di grande libertà. Meditazione e libertà: è da quella dimensione che si è creato in me questo progetto, di cui avevo solo una piccola chiave. L'esperienza, a vero dire, viene da lontano, quando calpestavo i campi sportivi come aiutante dei gruppi calcio, credo più di vent'anni fa. E' diventata pratica, quando ho attraversato il mio periodo agonista in più di uno sport. Si è realizzata come concretezza quando mi sono detta "la mia posizione di aiuto funziona!".
Perché il Counseling all'interno di un'associazione sportiva?
Lo sport rappresenta un'occasione
importante per la crescita dell’essere umano. E’ praticato dalla maggior parte
delle persone soprattutto in fasce di età sensibili e di transizione: infanzia,
pubertà, adolescenza, giovinezza. Ecco perché un Counselor non può non occuparsene!
Lo sport può insegnare a vivere, ad amare e ad
arrendersi all’errore. Insegna il valore del sacrificio come rinuncia a un fine
immediato. Insegna la tolleranza e il fair-play,
il rispetto delle regole, la condivisione dell’impegno e la subordinazione
degli interessi personali a quelli collettivi.
Dà l’opportunità di conoscersi come
persona, di prendersi la responsabilità delle proprie azioni, di rispettare il
proprio corpo e il proprio essere così come quello degli altri.
Il Counseling sportivo non è una tecnica, è un metodo di lavoro! Cosa fa?
Consente al gruppo o all'atleta di ri-conoscere le sue risorse e di essere consapevole delle sue potenzialità, supportando il crearsi dello spirito di coesione.
Come? Con strumenti che possono migliorare le performance dei singoli integrando il lavoro emotivo con quello tecnico e atletico. La presenza di un Counselor è motivo di sviluppo e crescita per tutti gli appartenenti all'ambiente sportivo perché oltre ad innescare un processo di aiuto rivolto alle persone, trasferisce abilità comunicative e di relazione a tutti i ruoli del contesto.
L'esperienza sportiva dell'atleta o della squadra è fatta di vittorie, sconfitte, momenti di esaltazione e di scoramento, circostanze, infortuni, problemi personali: il lavoro del Counselor consente di apprendere modi semplici per attraversare tutti questi imprevisti, esattamente come una buona preparazione atletica anticipa e previene tutti gli aspetti del contatto e del movimento fisico.
Ancora una volta senza portare soluzioni ma fornendo chiavi per affrontare ciò che c'è nel miglior modo possibile e al massimo livello di efficacia personale e di gruppo.
“I giovani devono essere affidati a educatori
capaci di far crescere contemporaneamente l’atleta e l’uomo. L’uomo servirà
all’atleta quando dovrà superare momenti difficili. Servirà quando le
prospettive agonistiche dovessero sfumare. Servirà quando, al declinare della
carriera, occorrerà affrontare con dignità il momento dell’uscita di scena.
Servirà sempre, perché anche un grande campione resta comunque un uomo.”
(Piantoni, 1999)
L'intenzione dentro al progetto:
Ciò che parte da me è la disponibilità. Da questo spazio l'intenzione è creare Ascolto e Accoglienza.
L'atleta (ma anche chi è nello staff tecnico) durante lo svolgersi della vita sportiva, è in continua ricerca delle sue potenzialità, di superare i propri limiti, di trovare l'equilibrio fra potenziale e prestazione: io, come Counselor, mi metto all'ascolto delle sue riflessioni sulle esperienze vissute e lo aiuto ad attraversare i processi interni e di trasformazione che sta vivendo, a collocare la sua prestazione in un arco di tempo e, eventualmente, a soffermarsi con delicatezza sul connubio tra vita privata e vita agonistica. L'Ascolto incontra il bisogno della persona di non trattenere la sua esperienza ma di confrontarsi con essa.
Il programma nel progetto:
l'idea è favorire quanti più incontri possibili nell'arco della stagione sportiva con tutte le tipologie di gruppo all'interno della società: quindi i gruppi squadra (allenatore e atleti), il gruppo tecnico (staff allenatori), il gruppo famiglie (genitori), il gruppo dirigenziale (organizzazione societaria). Questi incontri costituiranno percorsi formativi, dove ci sarà molta pratica e poche parole; sono certa che la comunicazione più efficace è quella che passa attraverso un'esperienza vissuta e sarà quello che proporrò, con strumenti diversi, compresa (ma non in esclusiva) la parola. Inoltre sarà sempre disponibile lo spazio strutturato di ascolto, un prezioso momento dedicato all'incontro singolo con chiunque senta il bisogno di condividere un dubbio, una richiesta, un disagio. A prescindere dai risultati sportivi l'Ascolto consente di stabilire un forte ed importante allineamento fra i singoli atleti di una squadra e genera un clima di fiducia.